SANTO
STEFANO DI QUISQUINA
Santo
Stefano di Quisquina si sviluppa a 730 metri sul livello del mare
ed alle falde della serra omonima che si sviluppa fino a raggiungere
i 1.159 metri.
Le
attivita' economiche principali della citta' sono l'agricoltura
e la zootecnia. Molto importanti sono le fiere del bestiame che
qui si svolgono due volte l'anno, a maggio e settembre.
Dal
punto di vista storico, occorre innanzitutto ricordare che il sito
fu abitato in epoca araba e cio' e' testimoniato dai toponimi e
dalla presenza del Casale di Rahaltvilla e di quello di Santo Stefano
di Melia.
Durante
il XII secolo la citta' fu dominata da Giovanni Caltagirone. Successivi
signori della citta' furono: Ruggero Sinisi, Guiscardo de Agijas,
i Lacarn e la nobile famiglia dei Ventimiglia.
Dal
punto di vista culturale, una visita della citta' puo' cominciare
dalla cinquecentesca Chiesa Madre intitolata a San Nicolo' di Bari.
Il suo interno e' suddiviso in tre navate e presenta una splendida
abside centrale arricchita da numerosi dipinti ottocenteschi ed
un dipinto raffigurante la Resurrezione di Lazzaro.
Il
Santuario di Santa Rosalia alla Quisquina si trova in una posizione
privilegiata: esso si trova nei pressi della gia' citata Serra Quisquina,
a 986 metri d'altezza ed immerso in un querceto. Esso fu edificato
nella seconda meta' del 1700 e la tradizione vuole che esso sia
stato abitato da Santa Rosalia prima che Essa si sia trasferita
nel Monte Pellegrino, cioe' vicino Palermo. L'eremo fu abitato da
monaci e tuttora e' una grossa meta di pellegrinaggi. La Chiesa
qui presente e' arricchita dalla presenza di vari affreschi realizzati
dai fratelli Manno e dalla settecentesca statua rappresentante Santa
Rosalia realizzata da Filippo Pennino.
Tra
le Chiese minori cittadine occorre menzionare la settecentesca Chiesetta
intitolata al Santissimo Sacramento e la settecentesca Chiesa intitolata
a San Francesco di Sales.
Tra
gli edifici civili presenti nella citta' occorre menzionare il settecentesco
Palazzo Baronale edificato per volere di Giuseppe Emanuele Ventimiglia
ed il piccolo Museo etno-antropologico dedicato alla locale civilta'
contadina.
La
citta' di Santo Stefano va ricordata anche per le manifestazioni
profane che la sua amministrazione organizza, a partire dalla sagra
dedicata alla locale ed ottima produzione casearia, nonche' il Carnevale
e "L'estate Quisquinese" comprendente svariate manifestazioni
come balletti ed incontri sportivi.
Le
manifestazioni locali trattano anche temi sacri, come i festeggiamenti
dedicati a Santa Rosalia e a San Calogero, entrambe in giugno, e
le rievocazioni del martirio di Cristo effettuate il Venerdi' Santo.
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